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Il Taeg: il vero parametro da tenere in conto per valutare le varie offerte di mutuo

Come abbiamo già avuto occasione di illustrare, nell’accensione di un mutuo e nella definizione del piando di ammortamento del prestito, il Tan, ossia il tasso annuo nominale, non coincide mai con gli interessi reali da versare all’istituto creditizio: infatti il rimborso rateizzato, indipendentemente dalla sua cadenza (mensile, trimestrale o semestrale), fa aumentare la quota d’interesse all’interno dell’importo della rata stessa, con la conseguenza che più le tranche sono frequenti, più l’istituto di credito incrementa il proprio margine d’interesse.

Inoltre vanno poi considerate le spese di apertura pratica, le eventuali coperture assicurative e quelle relative alla gestione del finanziamento.

Per rendere trasparente l’accensione di un mutuo, nonché per chiarire maggiormente al cliente quanto andrà a pagare in più di interessi sulla cifra da lui chiesta in prestito, è stato perciò creato il Taeg, un tasso virtuale che tiene conto di tutte le spese obbligatorie per la stipula di un prestito e che ha come scopo quello di fungere da metro di paragone per valutare le varie offerte presenti nel comparto mutui oggigiorno.

Che cos’è il Taeg?

Taeg è l’acronimo di Tasso Annuo effettivo Globale, un indice che non fa solo riferimento agli interessi maturati sulla cifra chiesta a prestito, bensì comprende al suo interno tutte le voci di spesa che si applicano all’accensione di un mutuo o di un finanziamento, vale a dire:

  • eventuali polizze assicurative incluse;
  • spese di apertura, gestione e chiusura pratica;
  • spese relative alle commissioni di incasso,
  • spese relativa ai bolli statali.

Per legge il Taeg deve essere specificato con chiarezza all’interno del contratto del mutuo o del finanziamento, in modo che il cliente sappia globalmente quanto gli costerà il prestito che andrà a chiedere alla banca o alla finanziaria

Come mai il Taeg è sempre più alto del Tan?

Di norma all’interno del contratto il Taeg è sempre più alto in percentuale rispetto al Tan, poiché quest’ultimo fa riferimento solo agli interessi da rimborsare sulla cifra netta chiesta a prestito, mentre il Taeg include tutte le voci di spesa sopraccitate, nonché il Tan stesso.

Detto in altri termini, se su un prestito pari a 1000.000 euro si ha un Tan del 4% e un Taeg del 5%, vorrà dire che ci sarà un 1% – pari a 1000 euro – di spese accessorie da versare il primo anno in aggiunta ai 5000 d’interesse, che come abbiamo visto a seconda del piano di ammortamento scelto può essere rimborsato subito o alla fine del piano di rientro, facendo crescere o diminuire l’importo della rata del mutuo.

Un valido alleato per valutare le varie proposte sul mercato

Per questa ragione è sempre bene, prima di firmare un contratto con un istituto creditizio, leggere bene il valore del Taeg e confrontarlo con altri preventivi di altrettante banche o finanziarie: infatti dietro ai clamorosi finanziamenti che dichiarano un Tan pari a zero, si possono nascondere Taeg anche superiori al 10%, che includono magari costi di gestione che sono molto variabili da un istituto all’altro.

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