Sono tante le coppie che accendono un mutuo in banca o presso un altro istituto di credito per acquistare la propria casa coniugale e che decidono di cointestarlo e di pagarne in maniera congiunta le spese. Quando le cose vanno male, però, è lecito chiedersi chi paga il mutuo in caso di separazione?
C’è un’importante considerazione preliminare da fare: il mutuo non è materia su cui possa esprimersi un giudice anche nel caso, appunto, di una separazione per cui si scelga di procedere per vie legali e nonostante possa essere certamente preso in considerazione tra quei fattori che determineranno spese e condizioni economiche tra i due ex coniugi. In altre parole? Quello di un mutuo, anche cointestato, è un contratto autonomo, stipulato appunto con la banca o con l’istituto di credito e non deve stupire in questo senso che l’unica cosa rilevante siano le condizioni di solvibilità degli intestatari. Più semplicemente, a chi ha concesso un mutuo cointestato non importa le salute della coppia, importa che entrambi gli intestatari nonostante siano in fase di separazione riescano ancora a farsi carico delle rate del mutuo.
Tre risposte alla domanda: chi paga il mutuo in caso di separazione?
Più di chiedersi allora chi paga il mutuo in caso di separazione, potrebbe essere utile interrogarsi sulle varie soluzioni disponibili in casi come questi. Le strade generalmente percorse sono tre, ognuna con i suoi pro e i suoi contro e non tutte praticabili in ogni caso.
- La prima è la vendita dell’immobile. Vendere la casa coniugale, infatti, significa estinguere contestualmente il mutuo che grava su di essa. Senza contare che, soprattutto nel caso in cui esistano disaccordi sulla destinazione dell’immobile, vengono risolti contemporaneamente anche problemi legati alla sua proprietà.
- Non sempre, però, si può o si vuole venere la casa. Un’alternativa è, allora, l’uscita di uno dei due ex coniugi dal contratto di mutuo. Vanno presi in considerazione, in questo senso, due scenari: la banca o l’istituto di credito presso cui si è contratto il mutuo, innanzitutto, potrebbero non accettare l’uscita di uno dei due cointestatari dal contratto di mutuo, soprattutto quando l’altro è considerato incapace, per i suoi assetti finanziari, di pagare le restanti rate; il coniuge che rimane unico intestatario del mutuo, poi, dovrebbe ripagare all’altro, chi esce, per metà le rate già pagate o trovare un alternativa che sia un trasferimento di denaro, uno scambio di immobili, eccetera.
- La terza chance è quella di continuare a pagare congiuntamente le rate del mutuo nonostante si sia in fase di separazione: è la scelta più conveniente, soprattutto se si è vicini alla data di estinzione del mutuo o non ci si vuole sottoporre a penalità e costi aggiuntivi eventualmente previsti da banche e istituti di credito per cambiare le impostazioni del mutuo. Anche in questo caso potrebbe essere opportuno che uno dei due coniugi, chi non resta nell’ex casa coniugale, ripaghi metà delle rate all’altro, facendole rientrare per esempio nelle spese di mantenimento.
In tutti i casi, insomma, è opportuno mettersi d’accordo e stabilire prima chi paga il mutuo in caso di separazione.