mutuo cosa portare in detrazione
Giovani

Assistenza mutuo: cosa portare in detrazione al momento della dichiarazione dei redditi

Hai contratto un mutuo? Cosa portare in detrazione è una domanda essenziale che dovresti farti

ogni anno prima del consueto appuntamento con la dichiarazione dei redditi – sia che compili autonomamente il modello 730, sia che ti rivolga invece a un Caf. Le risposte potrebbero variare, a seconda per esempio delle istruzioni che l’Agenzia delle Entrate mette a disposizione sul suo sito per utenti e commercialisti alle prese con la compilazione degli appositi moduli. Il punto di riferimento, in altre parole, è ogni anno la legge finanziaria e le sue previsioni.

Dagli interessi passivi agli oneri accessori di un mutuo: cosa portare in detrazione

Indipendentemente dalle piccole variazioni annuali, però, quando si ha un mutuo, cosa portare in detrazione fa riferimento sempre a tre macro-aree principali: gli interessi passivi, gli oneri accessori e ciò che si è pagato per le intermediazioni immobiliari. Proviamo ad approfondire ogni singolo elemento.

  • Gli interessi passivi. Rientrano in questa categoria i tassi d’interesse legati a un mutuo per l’acquisto, la costruzione o la ristrutturazione di una prima casa, comprese le sue pertinenze. Al momento della dichiarazione dei redditi è prevista, in questo caso, una detrazione pari al 19%, a patto che l’importo massimo non superi i quattromila euro (dal 2008, almeno, quando la soglia è stata alzata rispetto all’importo precedente di 3615, 20 euro). In altre parole? La detrazione massima ottenibile per gli interessi passivi di un mutuo è, stando alle previsioni dell’ultima finanziaria, di settecentosessanta euro.
  • Gli oneri accessori. Come si accennava, sono anche questi tra le voci detraibili. Occorre però, in questo caso, fare delle distinzioni. Normalmente vengono considerate spese (oneri) accessorie, le spese sostenute per le variazioni di cambio di un mutuo che è stato contratto in una valuta differente, per esempio, l’eventuale penalità nel caso in cui il mutuo sia estinto preventivamente, la provvigione se si sceglie uno scarto rateizzato, le spese che si devono sostenere nel caso in cui si abbia bisogno di una perizia tecnica o, ovviamente, le commissioni che spettano a istituti di credito e finanziari. Anche le spese notarili possono essere considerate oneri accessori, e quindi detraibili, quando incluse in un contratto di mutuo e solo per l’importo riferibile a quest’ultima funzione: nel caso in cui, cioè, la parcella del notaio includa spese legate alla stipula di un mutuo avvenuta contestualmente ad altre operazioni queste possono essere detratte, a patto che siano esplicitamente fatturate.
  • Le spese per intermediazione immobiliare. Quando si ha contratto un mutuo per la casa non si dovrebbe dimenticare di calcolare, infine, tra le detrazioni le spese per l’intermediazione da parte di un’agenzia immobiliare, anche questa volta a patto che il preliminare di vendita sia appositamente registrato.

Affidarsi alle linee guida o all’assistenza offerta, su Internet, dai numerosi siti specializzati in questioni finanziare può essere molto utile a chi ha un mutuo e ha bisogno di sapere cosa può portare in detrazione. Fermo restando, ovviamente, che la scelta migliore in occasioni come queste è rivolgersi a un consulente.

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