Che cos’è un mutuo fondiario e quando chiederlo? Per rispondere a queste domande serve avere una conoscenza almeno di base del mercato finanziario e delle diverse soluzioni creditizie. Si tratta, infatti, di una modalità di mutuo non molto praticata, nonostante abbia molti vantaggi e si dimostri in qualche occasione persino più versatile della, pure simile, soluzione di un mutuo ipotecario. Perché, allora, chi voglia accedere a una formula di questo tipo difficilmente se la vede proposta?
Tutto quello che c’è da sapere sul mutuo fondiario
Innanzitutto perché, al contrario di altre soluzioni, non tutti gli istituti di credito concedono un mutuo fondiario. Nello specifico a farlo sono ormai solo le banche, che la riservano comunque come opzione limite e la propongono solo dopo aver valutato insieme al potenziale cliente altre modalità di accesso al mercato creditizio. C’è, però, soprattutto una componente fondamentale del mutuo fondiario che lo rende di fatto poco utilizzato: la sua finalità. Un mutuo di questo tipo, infatti, può essere chiesto solo per l’acquisto, la costruzione o la ristrutturazione della prima casa, della casa cioè in cui chi lo chiede risiede. Anche valore e durata di un mutuo fondiario influiscono sulla (scarsa) diffusione di questa soluzione: un mutuo di questo tipo, infatti, rappresenta un finanziamento da valutare nel medio-lungo periodo; le proposte minime vanno dai 18 mesi e fino ad arrivare a un massimo di trent’anni. La somma erogata, invece, è pari al massimo all’80% del valore dell’immobile, in qualche caso valutato a partire dal prezzo di vendita/acquisto. La banca, però, può valutare di caso in caso la possibilità di concedere una somma maggiore, a patto che vengano fornite garanzie maggiore (quali possono essere una fideiussione, una polizza assicurativa, eccetera). Quello che non si è detto fino a qui è, infatti, che la forma di garanzia normalmente prevista per un mutuo fondiario è l’imposizione di un’ipoteca di primo grado sul bene in questione.
Per rispondere, a questo punto, alla domanda quando conviene chiedere un mutuo fondiario serve tenere in considerazione alcuni fattori importanti. Trattandosi di una soluzione finanziaria a rischio moderato, se non alto, i tassi di interesse risultano agevolati e più vantaggiosi rispetto ad altre soluzioni simili. Il contraltare, del resto, è la possibilità per l’istituto bancario che lo ha concesso di procedere con la vendita all’asta del bene immobiliare nel caso in cui il cliente si dimostri insolvente (cosa che avviene, comunque, più in generale per tutti i prestiti ipotecari). Tra i vantaggi di una soluzione di questo tipo c’è, però, anche la possibilità di ottenere delle detrazioni sugli interessi passivi al momento della dichiarazione dei redditi e quello di poter godere di spese notarili ridotte.
Per chiedere un mutuo fondiario, insomma? Basta rivolgersi a una banca, possibilmente dopo aver valutato altre opzioni e le diverse offerte disponibili. Ogni banca potrebbe avere il suo iter specifico da seguire, i documenti indispensabili (quasi sempre almeno un’attestazione del proprio reddito mensile e della proprietà dell’immobile in questione). Soprattutto, però, è richiesta la disponibilità immediata in liquidità di almeno il 20% del valore dell’immobile.